Dettaglio bacheca

04/11/2007 - Diete in presenza di patologie particolari. Parte 2

Continuiamo con la nostra disamina di diete in caso di situazioni morbose specifiche ma frequenti, sia per il cane che per il gatto. Non è mai sufficiente ribadire come queste diete siano coadiuvanti e solo di supporto ad un approccio terapeutico impostato da un medico veterinario.

Flatulenza
Non frequente nel gatto, più comune nel cane. Si tratta di una eccessiva produzione di gas per via intestinale con fuoriuscite di gas maleodorante dall’ano.
Molti squilibri alimentari possono causare questo disturbo, oltre ad una predisposizione soggettiva.
Si sconsigliano cibi fermentescibili, tipo vegetali quali cavolo, colza, ravizzone, patate e fagioli, e le proteine derivanti dal latte.
Certamente una integrazione con fermenti lattici ad altissimo titolo o anche solamente yogurt naturale saranno d’aiuto. Probabilmente il veterinario prescriverà, in caso di persistenza del problema, un ciclo di antibiotici.
Anche un eccesso di proteine carne può causare fermentazione intestinale

Insufficienza renale
Il cane purtroppo è una specie che tollera molto male l’insufficienza renale e raramente sopravvive a lungo da quando viene accertata questa patologia, mentre il gatto può conviverci anche per diverso tempo e pertanto una dieta adeguata sarà fondamentale per la qualità di vita di questi soggetti.
L’obbiettivo è quello di evitare al rene eccessivo lavoro dato dai metaboliti proteici.
Infatti una dieta ricca di proteine causerà nel paziente nefropatico un ulteriore aumento dell’azoto  e del fosforo a livello ematico ( iperazotemia e iperfosfatemia), con peggioramento del decorso della patologia.
Sarà opportuno quindi fornire energia all’animale da fonti non proteiche, come i glucidi o i grassi, e perciò il tenore di proteine sulla sostanza secca non dovrebbe superare il 15% nel cane ed 20-25% nel gatto.
Fondamentale evitare le diete fai-da-te, e rivolgersi a formulazioni commerciali ad hoc.
Queste ultime infatti utilizzano modesti quantitativi di proteine (eliminarle del tutto non è possibile) ma di alta qualità e digeribilità, tipo quelle derivanti dalla carne di pollo, dal fegato e dalle uova,  con conseguente diminuzione delle scorie azotate per il rene.

Diabete mellito
In caso di diabete sarà fondamentale evitare di avere picchi post prandiali di zuccheri a livello ematico, per aiutare l’organismo a mantenere il più possibile costante questo parametro.
La dieta dovrebbe avere un tenore in glucidi costante da un pasto all’altro, e soprattutto essere ricca di fibre che rallentano l’assorbimento del glucosio nelle ore successive il pasto.
Dieta ricche di fibra sono tutte quelle raccomandate per trattare anche l’obesità, e pertanto la scelta non manca. Controllate che il tenore di fibra sulla sostanza secca non sia  inferiore al 15%, mentre nelle diete normali questo valore è molto più ridotto.  
Fondamentale sarà rispettare gli orari dei pasti, in stretta relazione con la somministrazione di insulina.