In concomitanza di patologie specifiche, spesso oltre ad un approccio terapeutico farmacologico o chirurgico può essere molto utile far osservare al paziente, cane o gatto che sia, un regime dietetico particolare e mirato a tenere sotto controllo quelle alterazioni metaboliche che si sono instaurate nel corso della malattia.
Esaminiamo ora alcune situazioni “tipo” abbastanza frequenti in cui risulti necessario apportare una dieta mirata.
Terapia antibiotica:
I carnivori totali come il gatto hanno una flora intestinale molto ridotta, e sono poco sensibili all’azione dannosa degli antibiotici, mentre il cane che ha una flora più complessa necessita, in caso di trattamenti antibiotici lunghi, indicativamente superiori ai 5 giorni, di un apporto vitaminico del gruppo B, che vengono normalmente prodotte dalla flora gastroenterica.
Utile perciò aggiungere quotidianamente alla dieta un integratore polivitaminico commerciale o lievito di birra, quest’ultimo in ragione di 2-3 grammi ogni 10 kg di peso.
Stitichezza:
A prescindere dalle cause che hanno instaurato la costipazione, che lo ricordiamo è un sintomo e non una patologia a sé stante, e che andranno individuate e affrontate con il proprio medico veterinario, bisognerà favorire la peristalsi ed il transito intestinale con l’apporto di fibre (almeno il 10% della sostanza secca) aumentando il volume della massa fecale richiamando acqua dalle pareti intestinali e umidificando le feci.
Il movimento quotidiano è altresì importantissimo, in quanto anch’esso stimola il transito intestinale e invoglia il paziente a defecare.
Causa alimentare di costipazione è spesso la somministrazione di ossa, soprattutto cotte come gli avanzi della carne alla brace.
Esistono numerose diete commerciali già formulate per ovviare a questi problemi.
Diarrea:
Oltre ad una terapia eventualmente con antibiotici, sintomatici come sostanze adsorbenti e fermenti lattici, sarà opportuno fornire una dieta altamente digeribile, tipo carne di pollo e tacchino o formaggi freschi, a piccoli pasti frequenti, con poca fibra.
Si dovrebbe limitare la concentrazione di grassi in genere, difficili da digerire, così come le proteine del latte.
I carboidrati invece saranno efficacemente forniti dal riso, ben tollerati.
Il principio generale è quello di facilitare il ripristino della mucosa gastro-intestinale danneggiata con diete facilmente assimilabili.
Si ricorda che l’apporto idrico in caso di diarrea è importantissimo, in quanto il rischio di disidratazione è alto per la perdita di liquidi con le feci molli.
Se il paziente non vomita, nel qual caso va ricoverato e idratato per via parenterale, lasciargli a disposizione molta acqua fresca, e invogliarlo a bere.
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